venerdì 27 gennaio 2012

Too bad, too sad

V. l'ho conosciuta perchè "ragazza di".
Con V. ho iniziato a parlare e abbiamo smesso dopo qualche ora, dopo aver stordito gli astanti.
Con V. non ci si frequentava tanto, ognuna aveva i suoi giri, ma quando ci si rivedeva era sempre un piacere, ed erano sempre nuove chiacchiere.
Con V. si parlava delle piccole cose, dell'università prima e del lavoro poi, delle vacanze, dei rispettivi, di shopping e delle piccole frivolezze di ogni giorno. Delle cose importanti, insomma.
Con V. in un'ora si condensavano gli eventi di mesi in cui non c'era stata occasione di vedersi.
Con V. si diceva, ogni volta che ci si salutava: "dai, abitiamo vicine, un giorno ci vediamo per un caffè" "sì dai, volentieri, tanto mica scappo" "ah, nemmeno io".
E invece è scappata, all'improvviso, in una fredda mattina di gennaio, quando la nebbia era così fitta che chissà cos'è successo. Ma poco conta saperlo, ormai.
Se n'è andata lontano, lasciandoci tutti attoniti, con il respiro spezzato, incapaci di trovare la forza di tirare fino in fondo quel fiato lasciato a metà.
E adesso pesa, quel caffè rimandato.
Oggi l'abbiamo salutata, con il freddo nelle ossa e il deserto nel cuore.
Con V. ci sarebbero ancora tante cose da raccontare, ma da dove sta ora sicuramente sa già tutto quello che le vorrei dire.

Vellutata di piselli (o di quello che vi viene in mente)

Sere fredde, cielo da neve, voglia di "casa".
Io ho preso 150 grammi di piselli congelati, un paio di bicchieri di brodo, un bicchiere di latte. Ho fatto rosolare un mezzo cipollotto in un paio di cucchiai di olio buono, ho aggiunto tutto e ho acceso il fuoco al minimo. Aggiustare di sale, minipimerizzare a piacere e servire con crostini caldi. Una coccola per l'anima.